Con “We Are At War”, Phillip Toledano torna a utilizzare l’intelligenza artificiale per “documentare” la storia. Il passato torna a vivere nelle immagini di sintesi dell’artista inglese.
Dopo le “teorie della cospirazione”, al centro del precedente lavoro “Another America”, Toledano ci trasporta al 6 giugno 1944, alla Seconda guerra mondiale, durante lo sbarco in Normandia, prendendo spunto dalla scomparsa della maggior parte dei negativi realizzati a Omaha Beach da Robert Capa.
Robert Capa
Il fotografo dichiarò di aver scattato 106 fotografie su più rullini, che inviò alla sede londinese della rivista Life. Quasi tutti i negativi di Capa furono però accidentalmente distrutti in camera oscura, sembrerebbe a causa del surriscaldamento di un’asciugatrice elettrica.
Questa versione fornita dal fotoreporter è stata successivamente messa in dubbio. Forse Capa, in realtà, sarebbe rimasto solo pochi minuti sulla spiaggia durante i combattimenti. Ad ogni modo dello sbarco sono rimasti solo undici negativi.
Servendosi dell’intelligenza artificiale Toledano modifica la storia e “recupera” gli scatti andati distrutti. Ancora una volta, un modo per mettere in discussione il potere delle immagini di dire e raccontare la verità.
“Per me, la cosa affascinante dell’intelligenza artificiale è la possibilità di quello che chiamo surrealismo storico. L’avvento dell’intelligenza artificiale significa che ogni bugia può ora avere prove visive convincenti. Possiamo ricreare il mondo come non è mai stato. Per ogni teoria del complotto ci possono essere prove visive”
aggiunge a proposito del suo ultimo lavoro:
«Se possiamo riscrivere il passato in modo così convincente, cosa significa questo per il presente?»
Il progetto nato e realizzato nel giugno 2024, durante la residenza di Phillip Toledano a Deauville, invitato dal festival di fotografia Planches Contact, è in mostra, presso il complesso Le Franciscaines di Deauville fino al 5 gennaio.
Il libro
Dal lavoro è stato tratto un libro rivista, nell’originale stile di un giornale del 1944, completo di articoli generati dall’AI e pubblicità d’epoca.
Il volume, pubblicato da “L’Artiere” e contenuto in una scatola dal sapore vintage curata nei minimi dettagli, include dei falsi provini delle immagini del D-Day.
Per garantire maggiore autenticità al documento storico creato da Toledano alcune delle immagini sono state volutamente rese imperfette con inquadrature apparentemente casuali, poco dettagliate e fuori fuoco.
“We Are At War” parla alla nostra epoca attuale, in cui il potenziale dell’AI di riscrivere la realtà sembra senza limiti.
Anche questa volta, come nel precedente lavoro “Another America“, il tema cardine rimane il surrealismo storico, un concetto sospeso tra passato e presente, tra realtà e finzione.
“We Are At War” stimola una riflessione critica sull’integrità della storia documentata, in un contesto sociale in cui, immagini alterate e narrazioni manipolate, stanno diventando sempre più diffuse.
L’opera ci mette di fronte alle implicazioni dell’AI nel modellare la percezione pubblica e la memoria collettiva, una questione cruciale nel dibattito sulla manipolazione mediatica e l’autenticità delle informazioni.
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