Ghiaccio e fuoco, luce e oscurità sono alcuni degli opposti che caratterizzano l’Islanda e che rendono un viaggio in quest’isola un’esperienza indimenticabile.
Elementi che contraddistinguono anche il lavoro fotografico di Brynjar Ágústsson. Nato in una famiglia di artisti nella parte settentrionale del paese e attualmente residente nei pressi di Reykjavík, riesce con i suoi scatti a trasmettere l’essenza stessa dell’isola, attraverso inquadrature ravvicinate e composizioni astratte.
Scenari sorprendenti, trasformati in geometrie essenziali, che offrono all’osservatore la possibilità di entrare in contatto con questa natura aspra e a volte respingente.
Il viaggio di Brynjar Ágústsson come fotografo è un percorso di continua evoluzione e introspezione. Attraverso la consapevolezza e la meditazione, riesce a infondere un significato profondo al suo lavoro, creando immagini che sfidano gli spettatori a guardare oltre l’ovvio ed esplorare gli strati più profondi della realtà.
“Punto, linea, superficie”, per citare Wassily Kandinsky, sono le dimensioni entro cui si snoda tutta l’esperienza artistica e l’impatto visivo delle immagini del fotografo islandese. Fotografie caratterizzate da trame materiche scolpite dalla natura e “prelevate” dallo sguardo di Ágústsson.
Elementi naturali che danzano insieme nella creazione infinita di forme astratte.
Per realizzare le sue opere si serve spesso di riprese aeree, che gli permettono di raggiungere luoghi difficilmente accessibili con altri mezzi. Immagini dal grande impatto estetico che rivelano tutto il rispetto e l’amore incondizionato per la sua terra.
Le tracce umane sono completamente assenti. Pietre, acque tumultuose, ghiaccio e lava sono i protagonisti incontrastati di questi scatti che ci riportano indietro nel tempo, ad una natura primordiale, alla genesi del nostro martoriato pianeta.
Lo stupore davanti a queste opere fotografiche cede il passo alla riflessione, alla consapevolezza di quanto fragile sia il nostro mondo. Le immagini divengono così un monito, un invito al rispetto e a prenderci cura dell’ambiente che ci circonda.
“Non abbiamo un pianeta B” e Brynjar Ágústsson sembra volercelo ricordare con il suo lavoro fotografico.
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