Bello, sembra una fotografia – Gustave Caillebotte


Spesso ad un primo giudizio superficiale, di un certo tipo di fotografia, si sente dire: “bella, sembra un dipinto ”. Nel caso di Gustave Caillebotte invece i termini si potrebbero ribaltare: “ bello, sembra una fotografia”.


Caillebotte è stato forse il più innovativo tra i pittori della corrente impressionista. Per molto tempo dimenticato , la sua opera è stata riscoperta e rivalutata soltanto nel secolo scorso, prima a Parigi e poi negli anni ‘ 70 negli Stati Uniti.

La vita

Nato a Faubourg Saint Denis nel cuore aristocratico di Parigi, figlio di un ricco imprenditore tessile, scontò per lungo tempo queste sue origini, poco in sintonia con l’ambiente artistico dell’epoca.


La sua vita, destinata alla carriera giuridica, cambiò radicalmente con l’incontro con il pittore Giuseppe De Nittis e successivamente con l’amicizia che lo legò a Edgar Degas e Edouard Manet, con i quali cominciò a frequentare il Café Guerbois e quello che poi sarebbe diventato il movimento impressionista.


Inizia così la sua produzione artistica e la sua attività organizzativa per diffondere le idee e le opere impressioniste. Non avendo necessità economiche, non si preoccupò mai di trovare uno sbocco commerciale per i suoi lavori, ma si adoperò in prima persona per aiutare, organizzare mostre e dare visibilità alle opere dei suoi amici.


In pratica finanziò alcuni degli artisti che poi sarebbero diventati famosi, tra i quali Claude Monet, a cui pagava regolarmente l’affitto dell’appartamento in Rue Saint Lazare . Non limitandosi a questo, nel tempo acquistò una serie di opere di Degas, Renoir, Cezanne e molti altri. Un vero e proprio mecenate che forse non credeva fino in fondo alle sue doti artistiche.


Di certo la sua filantropia e la sua generosità hanno finito per mettere in ombra la sua opera pittorica, che invece rivela caratteristiche del tutto uniche.

Stile fotografico

Caillebotte è stato, probabilmente, uno dei primi a capire come la fotografia potesse essere il mezzo ideale per documentare la vita di tutti i giorni. Nelle sue tele è evidente la matrice fotografica della composizione, sembra di essere di fronte a quelle che oggi definiamo istantanee. Una sorta di street photography ante litteram realizzata con pennelli e colori ma comunque in grado di documentare magistralmente le trasformazioni dell’ambiente cittadino e il pulsare della vita nelle sue manifestazioni più comuni.

Parigi giorno di Pioggia

Uno dei suoi quadri in cui è più evidente questo gusto moderno per l’inquadratura è Parigi giorno di pioggia del 1877. Una coppia, un uomo e una donna si riparano dalla pioggia sotto l’ombrello e sembrano venirci incontro. Stiamo per incrociarli. Sembra che il confine tra rappresentazione e realtà stia per scomparire. Sullo sfondo la vita cittadina fa il suo corso. Non è un caso se questo dipinto sia anche il soggetto di una celebre opera fotografica di Thomas Struth, che si serve di questa “permeabilità” del confine tra finzione e mondo reale, per mettere in evidenza le due figure che sembrano entrare nel quadro all’interno della rappresentazione, partendo esse stesse da una rappresentazione fotografica. Un gioco di rimandi su più livelli.

Le Pont de l’Europe

Altra opera in cui è evidente il gusto fotografico di Caillebotte è Le Pont de L’Europe , del 1881 circa. In questo caso l’artista si serve della prospettiva della struttura del ponte per indirizzare il nostro sguardo verso i passanti. Subito si vede un cane entrare nell’inquadratura come per ripristinare il rapporto di forza tra primo e secondo piano e dare un senso di casualità alla composizione.

Nel 1882 Caillebotte improvvisamente abbandona la pittura e si trasferisce in campagna dove morirà nel 1894 senza essersi reso conto di aver lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte.

Un artista eccezionale che ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, ci insegna come sia importante, per chi fotografa, guardare ed interessarsi al mondo dell’arte in tutte le sue componenti: pittura, scultura, cinema, letteratura. Tutto può essere fonte di insegnamento e tutto può contribuire alla crescita personale. Non è un caso che molti fotografi contemporanei affermati a livello mondiale, traggano le loro suggestioni e ispirazioni dall’arte in qualsiasi sua forma.

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